Spesso dormono in noi delle forze, dei canti, delle passioni occulte. Mescolati alla vita umana, noi lavoriamo, addirittura creiamo, come sempre si è creato. Una gioia ci invade. Eppure non siamo felici. Una voce insistente ci mormora in ogni momento: Non è questo. – E all’improvviso, ecco che un momento, un pensiero, una combinazione che si rivela a noi con la rapidità del lampo, ci fa vacillare, ci getta davanti a noi stessi come davanti alla statua di un dio sconosciuto. Come il terremoto scuote la colonna sul suo plinto, noi trasaliamo fino al fondo delle nostre viscere. Allora gettiamo sulle cose degli sguardi stupefatti. È il momento. Il Proteo che dormiva in noi ha aperto gli occhi. E noi diciamo ciò che bisognava dire. Queste scosse sono per noi ciò che erano per il profeta glauco i lacci e la tortura.

Giorgio De Chirico

BENEDETTA COSENTINO